29 agosto 2007

Manuale Antimobbing


Esce in Italia "Il metodo antistronzi", bestseller internazionale sul tema Dieci regole per migliorare l'ambiente di lavoro e consigli per sopravvivere

Il titolo è furbo, non c'è dubbio. Può attrarre, respingere, ma di certo non lascia indifferenti. La verità però è un'altra: ci sono termini, definizioni, parole, anzi parolacce, che è impossibile parafrasare o tradurre con un sinonimo. Come "stronzo" ad esempio, insulto talmente completo e preciso da non avere paragoni lessicali. E forse si deve proprio al titolo "Il metodo antistronzi", se un serissimo libro sul mobbing nei luoghi di lavoro, scritto dallo psicologo americano Robert I. Sutton, sia diventato in pochi mesi un successo mondiale con milioni di copie vendute, e consigliato addirittura come libro di testo nelle facoltà di management ed economia aziendale. Senza contare il blog di riferimento che si è trasformato in una sorta di gruppo di auto-aiuto on line per i "mobbizzati" di ogni razza e nazione, 12 milioni soltanto nell'Unione Europea, un milione e mezzo nel nostro paese.

Il 31 agosto il saggio di Robert Sutton uscirà in Italia, pubblicato da "Elliot edizioni" nella collana Antidoti, e il nome della "serie" non sembra davvero scelto a caso. Perché la novità del "Metodo antistronzi", libro rivolto in modo orizzontale a chi nelle aziende lavora e a chi le dirige, è la dimostrazione, cifre alla mano, che la presenza di soggetti (gli stronzi) che si comportano in modo arrogante, vessatorio, e umiliano e stressano gli altri, comporta per l'azienda stessa una perdita economica secca.

Le statistiche dell'Ispesl, Istituto per la prevenzione e la sicurezza, dicono che la produttività di una persona oggetto di mobbing, cala di oltre il 70%. Dunque, questa è la tesi, è davvero perdente assumere degli stronzi, o ancora peggio metterli nei posti chiave.

Robert Sutton professore di management alla Stanford Engineering School, spiega anche perché sfidando l'impopolarità, abbia deciso di definire questa categoria di persone con il termine che ognuno di noi quando li incontra gli affibbia nel proprio cuore. "Scommetto che succede anche a voi. Ci sono tanti modi per chiamarli: prepotenti, maleducati, cafoni, bastardi, aguzzini, despoti... ma, almeno per quanto mi riguarda, stronzo è la parola che meglio di qualunque altra esprime la paura e il disprezzo che provo per questi personaggi".

Entrando nel dettaglio il primo suggerimento che Robert Sutton dà è quello di riconoscere gli stronzi. In qualunque ambiente. Compito facile, perché diversi elementi accomunano i soggetti in questione: sono arroganti, si sentono superiori agli altri, compiono tentativi reiterati di invadere i campi dei colleghi rubando idee e incarichi, umiliano i sottoposti, fingono di ignorare lo status altrui. E purtroppo tutte queste "caratteristiche" si concentrano spesso in figure di potere "intermedio", dice Sutton, capaci però di rendere un inferno i luoghi di lavoro. Perché il potere, ricorda lo psicologo americano, "genera stronzaggine".

Le aziende quindi dovrebbero liberarsi di questi soggetti quanto prima, e a tal fine Sutton individua i 10 passi da compiere per "creare un ambiente di lavoro civile e produttivo", ricordandosi che "gli stronzi assumeranno altri stronzi". "In realtà - spiega Patrizio Di Nicola, docente di Sociologia all'università La Sapienza - Robert Sutton ha tradotto in modo accattivante quella che è oggi l'ossessione dei grandi gruppi americani. E cioè essere considerati etici verso i clienti e verso i dipendenti, sia perché la stress-economy non paga più, sia perché i consumatori premiano chi ha buona fama. Infatti sono sempre di più le aziende che si dotano di un codice di correttezza interna. Sul fronte del mobbing i dati sono chiari: se l'ambiente è ostile l'assenteismo cresce a dismisura, e il fatturato cala. Nel nostro paese, secondo le classifiche, i casi sono un po' meno che altrove, mentre abbiamo purtroppo la palma negativa per quanto riguarda le molestie sessuali verso le donne nei luoghi di lavoro".

Ok, ma se cosa fare allora per difendersi dagli stronzi? Le regole sono poche e facili: oltre naturalmente il tentativo di evitarli il più possibile, fondamentale è il distacco emotivo, la consapevolezza che il lavoro non è tutto, il crearsi "sacche" esterne di soddisfazione e tranquillità. Una volta imparato a "resistere", scappate però, dice Sutton, fate di tutto per cambiare ufficio. Consapevoli che prima o poi quello stronzo incontrerà qualcuno che gli presenterà il conto.

di Maria Novella De Luca

Fonte: Repubblica.it

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